Attenti agli inganni
Nel rapporto tra matematica e fisica ci sono molte peculiarità ingannevoli tanto che conviene non fidarsi mai troppo del prestigio e del carisma accademico di chi concepisce le formule in merito . Ci sono molti motivi per cui una formula può essere falsa nonostante l’assoluta buona fede dello scienziato che l’ha ideata il quale tuttavia nel pubblicarla potrebbe essere stato troppo frettoloso e distratto.più avanti cercherò di elencare alcune ragioni che mi vengono in mente per diffidare di certe formule sospette.
- Innanzituttol’assenza di una chiara legenda che determini univocamente il significato dei simboli che compaiono nellepredette formule, che tante volte sembrano una rassegna di caratteri alfabetici sia greci che appartenenti al peculiaremondo iconografico della matematica. Come già detto questo articolo è un tentativo in costante evoluzione:si propome di identificareil maggior numero possibile di criteri per stabilire se una formula matematica atta a spiegare un fenomeno fisico è intrinsecamente logica oppure vi sono delle palesi illogicità che le risultino esiziali.Della legenda abbiamo già detto,la sua assenzanon rappresenta una vera e propria illogicità ma una grave incuria del fisico che ha reso nota la sua formula che così risulta incomprensibile al pari di una nuovissima importante apparecchiatura tecnologica priva del librettod’istruzioni.
- Andiamo ora alle illogicità vere e proprie
- È illogica la presenza a qualsiasi titolo del pi greco,il quale è un numero irrazionale che in pratica equivale a zero.
- La presenza del denominatore di una divisione di un numeroe quivalente a zero comen ella famosa equazione di HendickLorentz atta a determinare il cosiddetto fattore gamma che farebbe aumentare la massa dei corpi in movimento di buon accordocon la “Relatività Generale” di Einstein, Poiché secondo la formula di Loretnz il denominatore è uguale a zero il fattore gamma è del pari uguale azero,Così la massa iniziale non solo non aumenta ma si riduce a zero essa medesima per cui aumentando la velocità di un corpo fino a quella della luce alla fine si ottiene massa zero,che è precisamente quella di un fotone!
- Sono fallaci tutte le equazioni in cui compare il fattore o il divisore c ovvero la velocità della luce sia senza elevazione di potenza che a maggior ragione alle irrealistichepotenze2,3,4,8
- Cio’ perché la luce non può interferire con la materia salvo cedere dell’energia a un elettrone a seguito d’impatto.L’elettrone con un surplus d’energia è in grado di schizzare via dalla sua orbita intorno al nucleo e poiché i fotoni di un fascio di luce che possono colpire una superficie di metallo possono essere molti ciò da’ luogo a una corrente elettrica.Ma anche qui si nasconde la coda del diavolo:infatti se questa fuga di elettroni dalla loro orbita intorno al nucleo questo non dovrebbe valere solo per il metallo ma anche per il legno e qualsiasi altro elemento sia metallico che a base di carbonio come il legno e qualsiasi altro materiale esistasulla terra.In breve le cose sono due o l’effetto foto elettrico non esiste realmente o la sua vera spiegazione è un’altra. Probabilmentela cera spigazione e’ che l’impatto produce ebùnergia termica che eccita gli elettroni e li pone in movimento. Ma è vero anche il reciproco e cioè che è il movimento a generare calore
infatti se fosse vero che la corrente elettrica su unasuperficiemetallica e’ determinata dall’impatto dei fotoni con gli elettroni con conseguente cessione d’energia che è commisurata alla frequenza del fascio di luce che colpice l’oggetto, se le cose stessero davvero così sotto i raggi ultravioletti solari che sonoi piùenergetici subito dopo i raggi x e i raggi gamma non potrebbero esistere corpi viventi di alcun genere perché sarebbero tutti scarnificati dall’ effetto foto elettrico.Einstein non ci aveva pensato. Eppure non Aavevaottenuto il premio Nobel per la fisica 1921 nper la “Relatività generale” ma propro per il suo studio sull’ effetto fotoelettrico,senza pensare che portandolo alle estreme conseguenze il mondo vivente sarebbe venuto meno. Qui si torna a Platone e Aristotele le cui idee e forme non si curano affatto dell’effetto fotoelettrico.Comunque la era spiegazione è dovuta al movimento ovveroil movimento indotto da un urto a un elettrneche ruota intorno a un nucleo genera calore che a sua volta eccita altri elettroni che oscillando provocheranno nuovo calore che a sua volta come un cane che si norde la coda procherà nuovo calore che provocherà muovo movimento oscillatorio