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Enrico Fermi e Ettore MaJorana (spunto narrativo per un disegno anche a fumetti

Un mattino a metà degli anni’30 in una stanza dell’Istituto di fisica di via Panisperna a Roma si affrontano due eroi leggendari della fisica italiana,Enrico Fermi e Ettore Majorana due personalità diversissime tra loro,il primo solare e facondo,tendenzialmente votato alle soluzioni pratiche e aliene da evitabili complicanze teoriche,altresì estraneo a ogni contrasto con le autorità riconosciute della fisica mondiale per non compromettere la propria candidatura al premio Nobel sica ,il secondo invece è introverso,timido ma intellettualmente molto aggressivo e tutt’altro che sottomesso al prestigio dei grandi nomi della fisica del suo tempo da Max Planck a Einstein a Heisemberg ecc.Sembra che provi un gusto particolare a smontare i minuscoli ingranaggi dei meccanismi delle loro acclamate teorie come per trovarvi degli inganni, delle contraddizioni insuperabili, che in effetti a forza di analizzare incessantemente le formule in questione riesce a trovare.In altre parole è come uno Sherlock Holmes della fisica  e con il suo acume geniale riesce a minare le basi della fisica del suo tempo a partire dai grandi nomi summmenzionati

Le costanti universali di Max Planck gli risultano inaccettabili perché indimostrabili.Inaccettabile è anche l’equazione più famosa del mondo E=mc2 di Einstein perché c2 non può esistere. I due sono seduti uno di fronte all’ altro ai due lati della scrivania di EnricoFermi,il Maestro, più anziano di Ettore Majorana di cinque anni. Discutono animatamente ma con garbo.Majorana dice:” Professore,le costanti universali di Planck non possono essere accettate perché contraddicono la prima legge della fisica che consiste nella verificabilità di tutto ciò che si afferma mediante  formule o equazioni .Intanto,professore, in queste formule non c’è nulla ma assolutamemte nulla di verificabile,sono come banconote false che noi prendiamo per buone ma con cui non compriamo nulla. Al che Fermi si mette a ridere e dice:”Quanto sei ingenuo e privo di buonsenso Majorana! Tu sei l’unico vero genio del nostro tempo.In assoluto stai alla pari con Pitagora Euclide,Galileo Galilei,Keplero,Newton. Sei molto più intelligente di me,lo ammetto anche se mi pesa:sei l’allievo che supera il maestro. Nonostante questo non hai capito una verità fondamentale che qualunque bancarellaio che sappia appena leggere e scrivere capisce alla perfezione ovvero che con le banconote false si comprano castelli e regni.Noi che siamo fisici possiamo comprare solo premi Nobel,e io non rinuncerò  a quello che mi spetta dopo una vita dedicata ai numeri e agli atomi solo perché tu grazie al tuo meraviglioso cervello ne meriteresti due, il tuo e il mio,ma del mio non farò a meno affatto anche se dovrei rifiutarlo per lasciarlo a te che di cervelli ne hai due

“Senti, Ettore,credo di non averti mai parlato del mio paradosso: se l’universo è come ci dicono i telescopi pieno zeppo di galassie,è molto probabile che ce ne siano di simili alla nostra e che vi siano un’infinità di pianeti abitabili,non credi Ettore?”” Lo credo,professore” “Ma se è così, dove sono tutti?,come mai non nutrono la curiosità di sapere se ci sono altre civiltà evolute come la loro,come mai non mandano in giro dischi volanti come vorrebbero i fantascienziati, come mai non inviano segnali radio per avvisarci della loro esistenza?” “ Quale sia la soluzione del Suo paradosso proprio non lo so,     professore nonostante io abbia come dice Lei,due cervelli”.

 

 

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